Fin da bambina, Daniela Poletti Zino è affascinata dalle vetrate policrome delle cattedrali, ma non immagina certo che il vetro sarebbe diventata la sua professione. Si imbatte per caso in un laboratorio artigianle dove per mesi tutti i giorni si ferma ad osservare il lavoro, appassionandosi ai segreti di questo materiale. Matura così la decisione di dedicarsi all’arte del vetro. Segue diversi corsi di glass fusing tenuti da docenti tedeschi e americani, specializzandosi nelle tecniche di lavorazione artigianale.
Le prime sperimentazioni, all’insegna di inventiva e creatività, danno vita a una piccola collezione di fiori e piante grasse che ottiene un immediato riconoscimento. Pochi mesi dopo, espone i primi complementi d’arredo al Salone del Mobile. Nel 1992 parte l’avventura di Vetrofuso, azienda destinata a diventare unica nel suo genere.